“Smettila di fare il pagliaccio” m’ha detto, “che hai quasi trent’anni.” “Ventisei” ho detto io “e i pagliacci non c’entrano. Io sono un entertainer”
Sandrino e il canto celestiale di Robert Plant – Andrea Demarchi

Una ventina di persone con un gruppo base in Arezzo e uno a Poggibonsi che ritrovatisi per caso ad una mostra a Siena qualche anno fa decidono di tener viva una chat scoprendosi amanti di concerti, letture, viaggi, gastronomia, mostre. La passione culturale si intensifica e il gruppo, decide di frequentarsi, cercando di costruire qualcosa di duraturo mantenendo una cieca fedeltà alla diversità di ognuno convinto che proprio in quella risieda l’unica forza capace di unire veramente. Adesso si contano elementi in Umbria, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto raggiungendo dopo alcuni anni una stabilità nelle persone aggregate. Al di là dei due ritrovi annuali, a seconda della voglia e disponibilità del momento, si organizzano brevi “campagne” fuori zona cercando di massimizzare più eventi in un unico programma. Il nome “nuovi flâneuristi” riprende la definizione che ne fu data ai tempi di Baudelaire, perché se la vita odierna è sempre più orientata alla corsa forsennata, allora diventa quantomai necessario evadere dalle singole abitazioni dove la società, a colpi di sky e DAZN, tenta di rinchiuderci e dedicarsi al sano bighellonare, consapevoli del fatto che il vagare senza meta è essa stessa una meta. Quella più autentica
“Il poeta gode di questo incomparabile privilegio: che può essere, a suo piacere, se stesso e un altro. Come quelle anime erranti che cercano un corpo, egli sa entrare, quando vuole, in qualunque personaggio. Solo per lui tutto è vacante. E se certi luoghi sembrano essergli preclusi, è che ai suoi occhi non valgono la pena di essere visitati. Il passeggiatore solitario e pensoso ricava un’ebbrezza singolare da questa universale comunione. Colui che facilmente si sposa alla folla, conosce le gioie febbrili di cui resteranno eternamente privati sia l’egoista, chiuso come un forziere, sia il pigro rintanato come un mollusco. Lui sa fare proprie tutte le professioni, tutte le gioie e tutte miserie che le circostanze gli offrono. Ciò che gli uomini chiamano amore è ben poca cosa, ben limitata e ben debole, paragonata a questa ineffabile orgia, a questa santa prostituzione dell’anima che si dà tutta intera, poesia e carità, all’imprevisto che si mostra, all’ignoto che passa” C.Baudelaire